Questa storia inizia nel 1994, anzi nel 1987, come Maurizio Ceccato, dopo aver imparato a leggere, scrivere, disegnare e sognare con i fumetti.
Dai banchi di scuola del liceo esce uno studente sprovveduto e carico di utopie: disegnare e disegnare gli unici verbi. Dai primi approcci al fumetto sui tavoli da disegno con il papà Vincenzo Ceccato
e con lo Studio Romagnoli, ai primi tentativi di proporre i propri lavori fuori dai circuiti “familiari”,
fino all’incontro nel 1994 con Vincenzo Scarpellini, grafico e art director de «il manifesto» con il quale
parte una collaborazione decennale.
Parallelamente inaugurano le fanzine «Ifix Tcen Tcen» e «Circus Comics», le fabbriche delle idee
in formato A4, dove si sperimentavano linguaggi verbo-visivi in assoluta autarchia assieme
a Stefano Latini, Veronica Valeri e Diego Iaia.
Tante collaborazioni sporadiche tra Roma, Bologna e Milano, come illustratore, con periodici
e case editrici, da «Avvenimenti» a «Linea d’ombra» e Frassinelli fino alla romana Castelvecchi
sotto l’ala di Francesco Coniglio prima e di Alberto Castelvecchi fino al 1999.
Un fiume parallelo scorre all’attività di illustratore e a quella di grafico, iniziata nel 1994 e,
a quella comunque di “fabbricatore” di immagini: Finchè c’è morte c’è speranza a cura di Pio Monti,
al Trevi Flash Art Museum nel 1999, è la prima mostra importante, che segna un rapporto
tormentato con le gallerie d’arte.
Nel 2001 esce Spari, un fumetto, tirato in 5000 copie in edicola, per un piccolo editore toscano (Medicina Nucleare); lascio la redazione grafica di «TimeOut Roma» (per tornarci nel 2002
come art director) e prendo la direzione artistica di Fazi Editore, collaborazione che durerà
per sette anni.
Nel 2005 inaugura «B comics» su «Drome magazine» assieme a Paolo Di Orazio.
Nel 2007 apre lo studio IFIX, nome scelto in omaggio ai tempi giovani e “ruspanti” dove, la fantasia,
era l’unica fonte di abbeveramento. Varie collaborazioni di art direction portano clienti come elliot,
FAO, Laterza, «L’Espresso» e «Il Fatto Quotidiano».
Nel 2010 nascono le Edizioni IFIX e viene pubblicato «WATT • Senza alternativa» (2 Premi ADI Design nel 2014 e Premio Teramo 2013), disegnato, editato e progettato come rivista-libro
in continua evoluzione; collaborano allo scouting i tipi di Oblique. Nel 2011 per le edizioni Hacca
esce il calembour Non capisco un’acca.
Nel 2012, assieme a Lina Monaco apre il bookshop Scripta Manent all’interno dello studio romano
di IFIX con una finestra dedicata alle autoproduzioni: Scanner, divenuto anche un festival itinerante
e la rassegna Notte prima dello Strega in collaborazione con la fondazione Bellonci.
Nel 2014 partono le pubblicazioni di «B comics • Fucilate a strisce» magazine-antologico dedicato
alla scoperta di segni legati al linguaggio del fumetto. Nel 2016 inaugura Juvenilia collana di libri
per bambini diretta da Lina Monaco.
Questa storia non finisce qui: continuiamo a coltivare utopie e ricerca formale, in una serra di segni
e sogni, senza perdere la terra sotto i piedi.